USA - Un mese da americano
USA - Un mese da americano
articolo pubblicato su FUORIstrada Aprile 2007
di Alex Salvini
Beh ragazzi qual'è quel pilota europeo che si lascerebbe scappare l'occasione di andare tutto il mese di gennaio in California ad allenarsi? Io certamente no, e quando Pietro mi ha chiamato chiedendomi se volevo andare, non ci ho pensato su 2 volte e mi sono messo subito all'opera per trovare il budget che mi consentisse di coprire almeno una parte delle spese! Fatto questo primo passo importantissimo... ho dovuto organizzare la trasferta: voli aerei, base logistica, noleggio auto e moto, e tutto il necessario per affrontare al meglio un mese di allenamenti dall'altra parte dell'oceano. Fortunatamente l'esperienza di Pietro, maturata in anni di lavoro negli States, è stata fondamentale ed indispensabile, in pochissimo tempo mi ha trovato la casa dove alloggiare (con tanto di garage per tenere la moto), la palestra, mi ha consigliato dove noleggiare il pick-up, si è fatto prestare una cassetta degli attrezzi (può sembrare una sciocchezza ma è essenziale per fare un buon lavoro) ed infine mi ha trovato anche l'aggancio per noleggiare la moto. A me però è rimasto il compito più doloroso, cioè pagare il tutto! Sistemate tutte queste cose non rimaneva che fare le valigie e partire alla volta di Los Angeles.
Così giovedì 4 gennaio io e Fabio (il mio meccanico) siamo andati a Malpensa per imbarcarci sul volo Milano - Los Angeles con scalo a Philadelphia. La durata è stata di 16 ore effettive di volo più lo scalo, non proprio una passeggiata, ma avendo già fatto questa esperienza lo scorso anno per lo stage federale sempre in California, sapevo cosa mi aspettava, quindi mi sono attrezzato con qualsiasi diavoleria potesse farmi passere il tempo. Sono partito da casa con lo zaino che sembrava una centrale nucleare: dentro c'erano PSP, iPod, cellulare, riviste ecc. Fabio, al contrario, non ha avuto di questi problemi perchè se l’è dormita tutta, maledetto.
Arrivati a Los Angeles non abbiamo dovuto fare altro che uscire, prendere la navetta che in neanche 10 minuti ci ha portato all'autonoleggio e mezz'ora dopo eravamo già a bordo del nostro bel pick-up Dodge bianco. Vi chiederete come mai un pick-up e non il classico furgone , beh la risposta è semplice, qui in California raramente piove per cui non è necessario un mezzo coperto, lo si può usare anche come macchina e poi è più figo!!!!!
In America il bello è, che tutto ruota attorno alle autostrade e pur non avendo una cartina ma solamente con le indicazioni vocali di Pietro abbiamo trovato subito la casa, a Mission Viejo nella Orange County, senza nessun problema a senza perderci.
Dopo aver sistemato tutta la nostra attrezzatura e fatto una veloce spesa nel supermercato più vicino, abbiamo iniziato a fare i conti con il pesante fuso orario, ben 9 ore. Memore dell'anno scorso, prima di partire mi sono fatto consigliare dal mio nutrizionista "MAGNUS" qualcosa che potesse aiutarmi, e devo dire che con la "MELATONINA" ho accusato meno il colpo. A questo punto inizia l'avventura: il primo giorno lo abbiamo passato a reperire tutto il materiale e facendo l'iscrizione in palestra dove il titolare, un ex pugile di origini siciliane, è stato veramente disponibile, anche con la quota d'iscrizione mi ha fatto lo sconto del 50%, patriottismo? Il secondo giorno, sabato, coincideva con l'apertura del supercross ad Anaheim e l’ultima apparizione di Carmichael in questo stadio, quindi essendo a 20 minuti da casa nostra di certo non potevamo mancare!!! A tale proposito, voglio dire a tutti gli appassionati che avessero intenzione di andare a vedere una di queste gare, di acquistare con largo anticipo i biglietti perchè noi dobbiamo dire grazie ad un amico che ci ha fornito 2 pass altrimenti eravamo costretti a vedercela in televisione.
Vi posso garantire che sarebbe stato un vero peccato, perchè sia la gara che il contorno e i box sono una cosa incredibile e completamente diverso da una gara internazionale o di Mondiale in Europa.
Dopo i primi 2 giorni, serviti soprattutto per riprenderci, ho iniziato gli allenamenti: palestra, moto e corsa.
Già gli allenamenti in moto si diversificano dai nostri, la maggioranze dei piloti sono già in pista alle nove di mattino, i primi giorni è stata dura, mi sembrava di allenarmi all'alba ma poi una volta presi i loro ritmi, ti accorgi che va anche meglio perchè ti rimane tutto il pomeriggio libero.
Di piste ne trovi tantissime, in un’ora e mezza di strada ne trovi fino ad 8, ma soprattutto in alcuni di questi crossodromi puoi trovare, almeno, 5 piste diverse.
Lake Elsinor e Competitive Edge, per citarne alcune, hanno una pista per ogni livello: la easy, la medium, la pro, il supercross, la pista per atv, le pit bike e anche il minicross, qui si paga all'entrata e giri dove vuoi, mi è capitato infatti nella stessa sessione di allenamento di cambiare anche tre piste per variare.
Il costo è di 20 dollari ad eccezione del sx che costa di più, poi ci sono piste che richiedono una tessera associativa del costo di 30 dollari.
Il sud California (dove eravamo) è il posto dove si allenano la maggior parte dei piloti più conosciuti, soprattutto in questo periodo, ogni volta che andavo ad allenarmi trovavo sempre qualcuno.
Il primo allenamento ho avuto l'onore di confrontarmi con Reed, successivamente Searle, Hahn, Laninovich, Sipes ecc, quindi oltre ad essere molto stimolante e bello è anche un bel termine di paragone.
Anche le piste sono concepite in modo diverso, quelle in pianura sono molto simili a dei SX veloci e con combinazioni whoops, doppi e tripli. Quelle in zone collinari sono invece molto veloci, spesso con terreni sabbiosi e curvoni in sponda. Il bello è che vengono bagnate in continuazione, fino al paradosso di innaffiarti mentre stai girando, ma almeno il terreno è sempre perfetto.
Personalmente le piste che mi sono piaciute di più sono state: Lake Elsinore perchè assomiglia molto ad un SX, Chauilla Creek e Competitive Edge perchè sono più stile Motocross, con dei rettilinei dove arrivavo perfino a mettere la quinta con un 450 cc.
Sabato 20 gennaio abbiamo visto la gara di Anaheim 2 e domenica mattina non sveglia all'alba, di più..... siamo partiti alle 4 di notte per raggiungere Competitive Edge dove si teneva una gara di “Amateur National” che volevo fare, valida per il campionato Winter Golden State. La levataccia è servita per arrivare in tempo alle iscrizioni, che sono aperte solo dalle 6 alle 8 del mattino.
Mentre ero in fila per iscrivermi, girandomi, mi sono accorto che proprio dietro di me c’era Jeff Ward, si proprio lui, anche se ora corre nel motard fa molte gare di Motocross per tenersi in forma e mi ha fatto veramente piacere vedere come uno della sua età abbia ancora tanta voglia di correre e divertirsi!
Notizia di cronaca, la pista era a Hesperia, sull’altopiano desertico che confina con il Nevada. C’rea un freddo incredibile (-2 gradi anche a mezzogiorno) ed un vento gelido. Altro che California, ho dovuto far montare i paramani e girare con la giacca.
Iscrizione fatta, alle 7,30 iniziano le prove libere. Da noi normalmente si svolgono in 15 – 20 minuti, qui invece 3 giri, ma tre di numero, tanto che alla fine delle prove non mi ricordavo neanche la pista. Naturalmente il primo giro l’ho affrontato piano per capire la pista, eppure anche i più sfigati mi sfilavano a tutto gas... non capivo come facessero. Finite le prove, e parlando con alcune persone del posto, ho scoperto che il giorno prima quasi tutti avevano provato, ecco perché erano entrati così forte… non vi nascondo comunque che mi sono sentito un po’ a disagio.
Anche questa fa parte del gioco ed esperienza, mezz’ora dopo motori accesi per l’inizio della prima manche. Ho corso in due categorie, la PRO 450 e la 4 STROKE PRO. Nella prima hanno corso i fratelli Alessi, che abitano a poche miglia da qui, più un paio di tester ufficiali giapponesi.
La partenza in America viene fatta sul cemento, cosa a cui non sono assolutamente abituato. L’anno scorso avevo fatto già qualche gara qui in California, ma al momento in cui si è abbassato il cancelletto mi sono dimenticato tutto e sono partito come sulla terra: motore imballato e frizione mollata di botto. Ooops… 30cm dopo ero intraversato modello motard e chiaramente ULTIMO!!! I primi 7/8 minuti mi ci sono voluti per ricordarmi la pista poi ho cominciato il recupero fino alla 5^ posizione, alla fine giravo leggermente pù forte del 2° (Jeff Alessi), mentre Mike Alessi era più veloce di 2 secondi, però con la KTM ufficiale e correndo sulla pista di casa, quindi non mi lamento.
La seconda partenza è andata meglio, sono uscito meglio dal cancello e alla prima curva ero intorno alla 7^ posizione, finendo poi 4° assoluto anche perchè la manche era di 4 giri totali quindi con poco margine di recupero. Alle 12 in punto, incredibilmente, la gara era già finita ed un paio d’ore dopo eravamo già a casa.
Qui infatti non ci sono tempi morti, mentre un gruppo si schiera al cancello l’altro è già al preparco e lo speaker avvisa il gruppo successivo di prepararsi.
A mio parere fare questo tipo di gare per 4 o 5 domeniche di fila, e qui è possibile, tornerebbe molto utile per acquisire velocità ed aggressività nei primi giri.
Essendo le manche così corte, quando si abbassano i cancelli, tutti danno il 110 % da subito perché altrimenti non hai margine di recupero.
Tornando agli allenamenti, oltre a quelli in moto come ho già detto, per il nostro sport è indispensabile fare palestra e corsa a piedi.
Qui entrambe le cose vengono agevolate dal fatto che le palestre sono aperte 24 ore su 24, di dimensioni enormi e con una decina di macchinari per tipo.
Ma la differenza maggiore, a mio parere, la si ha nella corsa a piedi.
Qui, hai la possibilità di correre in riva all’Oceano: magari non cambia niente a livello fisico (a meno di non correre sulla sabbia morbida) ma a livello mentale è tutta un’altra storia. Lo scenario che ti si prospetta davanti è sicuramente più stimolante che non i palazzi di una nostra città, e se poi corri in ora di tramonto lo spettacolo è veramente da rimanere a bocca aperta.
La cosa che quest’anno ho voluto fare assolutamente, è stata una giornata in freeriding!
E’ una cosa incredibile, difficile da spiegare, avete presente i scenari visti nei DVD di freestyle, beh è esattamente così.
Noi siamo stati a Beaumont, famoso paradiso del freeride: immaginate un’estensione paragonabile ad una grande (ma grande!) città, fatta solamente di colline e avvallamenti naturali, dove è possibile girare ovunque e dove le colline stesse fanno da rampa di lancio e di atterraggio, con la differenza che i salti sono enormi, 40/45 metri e anche più!!!
Io tra l’altro ho la fortuna di abitare in un paese in collina e quindi con qualcosa di simile tipo salti naturali, ma distante anni luce da questo posto, qua puoi girarci tutti i giorni per un mese senza mai fare lo stesso percorso, sono rimasto veramente impressionato. Peccato fossi da solo a girare, mi piacerebbe rifare l’esperienza con altri amici in moto, deve essere uno sballo ancora maggiore. Figuratevi che già così non volevo più smettere, quindi non oso pensare se fossi stato in buona compagnia!
Al di là di queste meraviglie della natura, delle maggiori strutture ed attrezzature che puoi avere a disposizione, non è tutto così paradisiaco, un neo a mio parere grossissimo è l’alimentazione.
Qui si pranza e si cena nei fast-food, molto fritto, grassi a volontà, l’alimentazione perfetta per uno sportivo. La mia fortuna è stata alloggiare in una casa e non in albergo. In questo modo potevo andare a fare la spesa e cucinare all’italiana. E’ capitato molte volete però di sta fuori tutta la giornata, per cui abbiamo dovuto mangiare nei fast-food. In questi casi abbiamo scelto sempre Subway (panini, te li fanno davanti algi occhi e puoi scegliere gli ingredienti uno ad uno), In&Out (hamburger) o Denny’s (una catena di ristorantini con le panche in vinile, tipo quelli che si vedono nei telefilm).
Altra cosa che l’occhio ha notato è la bellezza della ragazze. Le italiane sono più belle… non che le americane siano brutte, ma la media è più bassa. Quelle belle sono però delel vere “bambole”, per non parlare di quello che gira alle gare di Supercross… merita di andarci anche solo per questo!
Per finire i limiti di velocità: strade a 6 corsie dove si può andare al massimo a 60 mph (cioè 105 km/h) è una cosa impossibile, per fortuna che guidava Fabio altrimenti non so se sarei riuscito a correre quest’anno perché credo che mi avrebbero arrestato.
Comunque in questi 24 giorni non mi sono solo allenato, i pochi giorni di riposo che mi sono concesso ho cercato di sfruttarli per visitare un po’ di località in California e non solo, devo dire che ci sono veramente molte cose belle da vedere.
Visto che il tempo non abbondava abbiamo visitato quelli un po’ più rinomati tipo: Las Vegas (che consiglierei a chiunque di andare a visitare una volta nella vita), Hollywood (Universal Studios), Newport Beach, il famoso luogo dove girano il telefilm OC (Orange County, precisamente dove abitavamo noi) Beverly Hills e Disneyland. L’ultima sera siamo andati in un paio di disco pub ad Huntington Beach, cghe qui è considerato un posto molto figo: onestamente mi aspettavo qualcosa di più, ma forse non era la serata giusta. Ho notato comunque che dopo le 21 non c’è tanta gente in giro, loro per abitudine cenano molto presto poi vanno a casa. Per chi pratica sport è meglio, si sta più concentrati sul da farsi e comunque fino ai 21 anni d’età non si può andare in nessun locale notturno,almeno non dove servono alcolici.
Facendo il bilancio delle mie due esperienze in USA, una con la Federazione Italiana e l’altra per conto mio ma con l’appoggio di FUORI, forse quest’anno ho potuto allenarmi meglio. Nel 2006 avevamo un programma che doveva adattarsi alle esigenze di un gruoppo di diversi piloti, mentre quest’anno ho potuto concentrarmi solo su me steso e sfruttare meglio ogni situazione. Dal punto di vista logistico però è stata molto più dura, la Federazione aveva fatto veramente un buon lavoro, organizzando tutto a pennello, e a noi rimaneva solo il compito di salire in moto. Quest’anno ho dovuto sbrigarmela un po’ di più ma devo dire grazie sia a Fuoristrada che a Pietro per avermi aiutato moltissimo, da solo non ce l’avrei fatta sicuramente così anche perché io l’inglese non lo mastico tanto!!!!!
Ringrazio Motociclismo FUORIstrada per l’opportunità che mi ha dato e tutti gli sponsor che mi hanno supportato in questa avventura: LAPI PLAST, UFO PLAST, NEW FREN, GAERNE, PREMIER, MOTOCROSS LAB, MOTO CLUB VALLE IDICE, PANIFICIO LELLI e VANTI LUCA ESCAVAZIONI.
Ultima cosa che voglio dire alle persone che avessero un budget di circa 5.000 € e con la passione della moto da cross di avventurarsi in questa esperienza perché merita ed è veramente incredibile, è unicamente USA, a presto...
La logistica
di Pietro Ambrosioni
Dice bene Alex, organizzare un mese di allenamenti per un professionista come lui è veramente complicato. Le eisgenze (giustamente) sono tali e tante che non si può improvvisare nulla.
Alex ha una sua tabella di allenamento ben precisa che non può essere assolutamente modificata o presa alla leggera, quindi ogni cosa deve quadrare a puntino. Ma se qualcuno di voi avesse intenzione di venire qui a farsi una vacanza “motocrossistica” senza appoggiarsi a strutture organizzate, ecco qualche consiglio.
Innanzi tutto pianificate in anticipo e prenotate i voli per tempo, i prezzi saranno migliori. Per i biglietti consiglio www.edreams.com o www.lastminute.com.
Per alloggiare l’ideale sarebbe trovare un appartamento come quello che avevamo noi, ma è molto difficile senza l’appoggio di amici sul luogo. In alternativa si può stare in motel, il costo medio è di 60 dollari a notte per due persone, ma non c’è il posto per tenere la moto. La soluzione potrebbe essere quella di noleggiare un furgone chiuso invece che un pick-up, e tenere tutto dentro.
Per noleggiare il furgone (qui si dice van) o il pick-up (qui lo chiamano truck) il sito migliore è www.enterprise.com che ha in assoluto i prezzi più vantaggiosi (occhio però a non farvi “gabbare” con le assicurazioni aggiuntive, che arrivano fino al doppio del prezzo iniziale).
Guidare in California è molto facile, è quasi impossibile perdersi: comprate una cartina nel primo distributore di benzina e badate solo a pre-incanalarvi con buon anticipo in autostrada. Tutta Los Angeles si sviluppa a grappolo attorno alle singole uscite delle freeway, quindi non c’è modo di sbagliare. Le arterie principali sono la 405 (porta dall’aeroporto LAX a San Diego), la 91 (dal centro di Los Angeles porta verso Corona, Riverside e San Bernardino), la 15 (Las Vegas) e la 5, che taglia la città da Nord a Sud.
Il noleggio della moto: un sito molto utile è www.mxvacation.com, dove si possono noleggire le moto anche per lunghi periodi, principalmente Honda 4t. L’alternativa è il solito Chaparral, ma è molto più costosa. In pratica si compra una moto nuova (noi abbiamo pagato la Yamaha YZ450F 2007 di Alex 7.000 dollari) e ci si accorda per restituirla al momento di rientrare in Italia. Chaparral la riacquista con un deprezzamento di circa il 25%, in pratica ci si perdono quasi 2.000 dollari. Occhio che il pagamento viene effettuato con un assegno, per cui non riportate la moto proprio all’ultimo giorno, altrimenti non avrete tempo di incassarlo! Se avete bisogno di ricambi, accessori, materiale di consumo, oppure dovete fare dei piccoli interventi di manutenzione vi consigliamo di andare da Langston Racing. Si trova subito prima dell’ingresso alla pista di Lake Elsinore (quindi prendete due piccioni con una fava) e in più vi farà uno sconto se gli dite che siete nostri lettori!
Per le palestre non ci sono problemi, Los Angeles è piena, cercate di trattare sul prezzo e alla fine vi dovrebbe costare meno di 50 dollari al mese.
Se, come pensiamo, vorrete stare attenti all’alimentazione, sappiate che in molti motel c’è una piccola cucina in stanza, per cui chiedete bene prima di prenotare (l’ideale è prenotare prima di partire solo la prima notte, poi cercare in giro, anche in questo caso l’offerta è enorme in tutta la California del Sud). In questo modo potrete comprarvi il cibo e cucinarvelo da soli. I migliori supermercati per acquistare prodotti freschi sono quelli delle catene Ralph’s, Albertsons Savon e Trader’s Joe, anche se sono un po’ cari (dopotutto questo è il Paese delle scatolette e del microonde!).
Per mangiare fuori senza spendere una fortuna, oltre ai locali che ha citato Alex, vi consiglio Quiznos (panini tipo Subway), Jack in the Box (hamburger), El Torito (messicano), Black Angus e Lone Star (bisteccone!).
Dopo un po’ avrete bisogno di fare il bucato: nei motel c’è il servizio lavanderia ma costa caro, in alternativa potete andare in una “coin laundry” (lavanderia a gettone). Ce ne sono in giro un mare, tenete gli occhi aperti. Le lavatrici e le asciugatrici funzionano a monete da un quarto di dollaro, per cui tenetele da parte. Nelle lavanderie ci sono i cambiamoneta automatici e anche i distributori di detersivo ed ammorbidente. Vi consiglio però di acquistare il detersivo e l’ammorbidente nei supermercati 99cents, dove un intero pacco costa come la scatoletta monodose dei distributori nelle lavanderie: se a fine vacanza ve ne avanzerà, lasciatelo sul bordo della lavatrice e qualcuno lo userà di sicuro.
Per andare a girare date prima di tutto un’occhiata al sito www.proride.com, dove nella sezione links sono riportate tutte le piste della zona. Da qui potete vedere prezzi, orari e giorni di apertura, oltre ad avere le indicazioni per raggiungerle. Se vi vien voglia di provare a fare qualche gara potete trovare un elenco aggiornato sul sito www.cmcmotocross.com. Le iscrizioni avvengono direttamente sul posto alla mattina della gara (MOLTO presto, generalmente dalle 6 alle 8) e la licenza si può fare contestualmente, valida solo per il giorno della gara e ad un prezzo di circa 10 dollari.
Per il freeriding siamo stati a Beaumont, che si trova sulla Interstate 10, verso Palm Springs e l’Arizona. L’area di cui parla Alex si trova a sud della città: per arrivarci prendete la 60 in direzione Est (verso Indio) e uscite a “Gilman Springs road”. Dopo poche miglia arriverete ad un lago sulla destra, e alla vostra sinistra vi si aprirà tutto un nuovo mondo…
Tu vo’ fa l’americano
mercoledì 21 maggio 2008 (foto © AP Trading)