MONDIALE MXGP 2021: CHE STAGIONE

La stagione della MXGP 2021 è stata davvero esaltante. Forse potrebbe essere classificata come la più bella in assoluto, soprattutto se pensiamo che al giro di boa vi erano ben 5 piloti in lotta per la corona: Herlings, Febvre, Prado Gajser e il nostro Cairoli.

Purtroppo il nostro Cairoli lo abbiamo perso dopo la gara di Riola. Quel doppio zero è costato tanto, soprattutto se pensiamo che Antonio veniva dalla convivente prestazione del secondo GP di Turchia, dove aveva dimostrato di essere in gran forma e pronto per il finale di stagione. Prado lo abbiamo perso in Germania dopo la rocambolesca vittoria di manche con tanto scontro in volo con Herlings sulla linea del traguardo. Entrambi i piloti del team De Carli si sono trascinati le conseguenze delle cadute nei Gp successivi ed hanno perso il treno per il titolo, anche se Cairoli si è consolato con la vittoria del Nazioni.

Anche Herlings, Gajser e Febvre hanno avuto le loro disavventure. Herlings si è rotto la scapola a OSS perchè Monticelli gli è saltato addosso. Ha vinto ugualmente la manche incriminata (tra l’altro arrivando a un punto dalla vetta del mondiale in quel momento nelle mani di Gajser) ma fu costretto a dare forfait in gara due e saltare il GP della Repubblica Ceca la settimana successiva. Tre zeri pesantissimi. Eppure non si è dato per vinto, tornando in gara a Lommel a due settimane dall’incidente, addirittura vincendo la prima manche. Al di là dello sfortunato zero in Trentino, in cui ha dilapidato il vantaggio di 27 punti acquisito sino a quel momento, Jeffrey è stato il più veloce in pista ed ha strameritato questo titolo. Lo dicono i numeri: 9 GP vinti, 15 vittorie di manche e 13 pole position. Ieri in conferenza stampa si è tolto un sassolino dalla scarpa, anzi dallo stivale, quando, ritornando sul gesto di Cairoli che in Trentino gli ha ceduto due punti, ha fatto notare di avere vinto il mondiale con 5 punti di vantaggio su Febvre, facendo intendere che quel “regalo” alla fine è stato ininfluente. Ma chi lo attacca per quell’episodio dovrebbe riflettere sull’intero arco della stagione. E, ribadisco, i numeri parlano chiaro.

Anche Gajser ha da recriminare per la scapola rotta prima della gara di Riola. E’ riuscito incredibilmente a conquistare la vittoria assoluta in Germania nel GP successivo, ma poi non è stato più in grado di salire sul gradino più alto del podio. Diciamo che nel finale di stagione il vero Gajser lo si è visto solamente nella seconda manche dell’ultimo GP del Trentino ed è un peccato considerato che Tim è stato l’unico che sul piano della velocità pura quest’anno è stato al livello di Herlings.

Febvre  a differenza dei diretti rivali non ha patito infortuni, ma può solo recriminare su se stesso e sulle pessime partenze di inizio stagione e le varie cadute in gara (alcune delle quali quando era addirittura al comando): a memoria me ne vengono in mente almeno tre: Belgio, Lettonia e Turchia 2, ma potrei sbagliarmi. Il merito di Romain è stato comunque quello di farsi trovare pronto, a differenza di Gajser, nel momento più caldo della stagione, ossia le cinque gare finali. E’ stato davvero bravo e sicuramente il migliore Febvre dal 2015, l’anno del titolo.

Su Cairoli poco da dire. Quest’anno a 36 anni e con una buona condizione atletica è stato in grado di lottare con piloti più giovani di lui anche di oltre 10 anni (v. Prado). Con la sua esperienza è rimasto, come detto, in lotta fino a Riola, facendo della costanza la sua arma, ma rifilando spesso alcune delle sue zampate vincenti. Non ci sono parole per descrivere quanto sia stato incredibile quest’anno ( anzi vi rimandiamo al pezzo a lui dedicato (v link in basso). Ma sicuramente due manche mi rimangino impresse: la seconda di Oss quando ha recuperato da dietro, vincendo alla vecchia maniera, e la prima manche del Gp di Turchia 2, quando stava ripetendo l’impresa di Oss, arrivando appaiato a Herlings sul salto di arrivo.

Su Prado due parole vanno spese. Ha corso con i postumi del Covid-19 contratto lo scorso anno che ne ha limitato le prestazioni a inizio campionato. Poi, come detto ,c’è stata la caduta in Germania e anche il finale di stagione non ci ha mostrato il vero Jorge. Una stagione strana la sua, condita però da incredibili partenze ( ho perso il conto dei suoi Holeshot), ma anche da strenue difese, forse quest’ultime un tantino esagerate. Da rivedere in piena forma.

Daniele Sinatra

Foto Infront

CAIROLI: IO SONO LEGGENDA

 

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