ROCZEN E IL TEST WADA

Ken Roczen continua ad essere sulla bocca di tutti. Non solo per il suo futuro, ma anche per alcune voci che riguardano il suo rifiuto a eseguire un test antidoping della Wada, a cui si appoggia la FIM, durante l’evento australiano del WSX. Addirittura si dice che KTM non lo abbia ingaggiato per il prossimo anno proprio per questo motivo.

A smentire tutto ci ha pensato il suo manager in una lunga intervista che ha rilasciato a racerxill.com (v. link in basso)

Roczen infatti si è sottoposto al test al termine della gara e sabato era presente alle premiazioni della Fim.

Il suo manager ha semplicemente raccontato che all’inizio non ha dato l’assenso al test perchè si doveva consultare con il medico che ha in cura Ken per via di vari integratori che assume nella bassa stagione, prodotti che per evitare ogni rischio non vengono utilizzati a stagione in corso. Dopo avere ricevuto il benestare dal medico, perchè detti integratori non sono vietati dalla Wada, non ci sono stati problemi.

Poi però si è lasciato andare a delle considerazioni che stanno facendo storcere il naso agli addetti ai lavori tra i quali anche ex piloti come Reed e Langston.

Egli sostiene che una competizione con due solo gare non dovrebbe essere denominata serie e che nei fatti si è trattato di esibizioni, visto che i piloti sono stati ben pagati. E che fare i controlli è assurdo soprattutto ad atleti che gareggiano per altre serie. In altri termini per il manager di Roczen far i test Antidoping non ha senso.

Il passaggio incriminato è il seguente: “Ken alla fine ha sostenuto il test, perchè non farlo avrebbe determinato la possibilità di una sospensione fino a dieci anni. Conosco bene come funziona la WADA, lavoro con gli atleti olimpici. A Cardiff in Galles non ci sono stati stati incontri con la FIM in merito al suo coinvolgimento. La situazione è questa: quando si paga un pilota  più di mezzo milione di dollari per correre gare come queste, Parigi compresa, si tratta di una esibizione (..) Non siamo andati lì per vincere una serie. Hanno pagato un sacco di soldi a Kenny per correre una tantum, proprio come  ha fatto Eli Tomac. Abbiamo fatto due gare che consideravamo una tantum. È una dimostrazione perché Ken Roczen gareggia con l’American AMA Supercross e l’American AMA Outdoors, non negli eventi FIM  e non corre nell’Australian Supercross. Ci presentiamo a Cardiff e non si parla di test antidroga (..) Detto questo, avrei dovuto urlare e dire: “Perché la chiami una serie? Due round non fanno un campionato!”

In altri termini secondo il manager di Roczen nessuno gli aveva parlato di una serie sotto l’egemonia FIM e quindi nessuno gli aveva parlato dei controlli. A suo dire occorre sapere prima queste cose per arrivare preparati, visto che i piloti americani durante la bassa stagione usano molti integratori per riprendersi dalle fatiche della lunga stagione di gare che potrebbero risultare non legali se assunti durante il periodo di gare.

Una dichiarazione sconcertante in effetti.

Foto Pietro Ambrosioni

 

https://racerxonline.com/2022/12/01/open-mic-roczen-situation

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