SUPERCROSS 2021: ANALISI FINALE

Ed eccoci qui a fare qualche riflessione sul campionato appena trascorso. Diciassette round con volata finale per i tre titoli assegnati all’ultima prova anche se, considerati i vantaggi consistenti dei leader della classifica, si è trattato di una “pura formalità”.

In 450 c’è stato il ritorno alla vittoria di Cooper Webb che regala alla KTM il 5° titolo negli ultimi sette anni. Dopo la vittoria nel 2019 Cooper si è ripreso la corona che lo scorso anno anno aveva lasciato a Tomac. La sua forza, oltre la velocità, è stata la testa. Webb è un mastino che si esalta nel confronto con l’avversario, non solo in pista, ma anche sul piano emotivo. Se c’è una guerra di nervi state certi che lui ne uscirà sempre fuori da vincente e il duello con Roczen lo conferma. Il povero Ken è la sua vittima preferita già dal 2019 e anche quest’anno non è andata diversamente. L’episodio chiave della stagione è sicuramente Daytona: Ken è velocissimo in prova e nella heat e si presenta da favorito per la vittoria, ma Webb in partenza lo chiude alla prima curva e fine dei giochi. Da quel momento Ken non sarà più lo stesso, a differenza del pilota KTM che nelle prove successive prende il volo con la tripletta di Arlington.

Il pilota Honda purtroppo, come già accaduto lo scorso anno, non riesce ad essere competitivo per l’intera stagione e dà vita a una seconda parte di stagione davvero imbarazzante, condita anche da troppo errori nel momento topico della stagione, cioè quando è necessario attaccare Webb. Dopo Daytona il tedesco della Honda perde mordente e quando finalmente lo recupera cade (ben due volte) quando è al comando della gara. Dopo un inizio di stagione esaltante, dove è sicuramente il più forte in pista, era lecito pensare che questo fosse l’anno buono per Ken e invece ancora una volta si perde strada facendo. Ricordiamo però che il fatto di vederlo in pista a quei livelli rappresenta quasi un miracolo, se pensiamo alla condizione dei suoi polsi. Probabilmente Ken non riesce a mantenere lo stesso livello in tutto l’arco della stagione.

Una mezza delusione è stata anche la stagione del campione in carica Tomac. Ha conquistato tre vittorie, ma è stato incostante per tutta la stagione ed è stato più volte condizionato da pessime partenze che gli hanno tarpato le ali in parecchie gare. Certo che un campione del suo calibro non riesca  a risolvere il problema stupisce, ma in ogni caso in pista non si è mai visto, se non a sprazzi, il pilota che lo scorso anno ha fatto suo il titolo. Quel titolo era la sua ossessione e probabilmente quest’anno è arrivato al via “già appagato”. Credo che ritroveremo il vero Tomac nel Pro Motocross.

Barcia chiude ai piedi del podio, ma la cosa non stupisce perchè non è un pilota da titolo. Ero certo che il passaggio alla GasGas gli avrebbe dato un qualcosa in più che nei fatti non si è concretizzato.

Che dire del trio Yamaha Plessinger, Stewart e Ferrandis che hanno chiuso la classifica finale in quest’ordine? Stagione stra positiva per tutti e tre con Plessinger che finalmente ha ingranato sulla 450 (e dobbiamo capire cosa farà il prossimo anno visto che si parla di una offerta KTM), Stewart che ha conquistato il primo podio in carriera e Ferrandis, rookie dell’anno! Il francese tra i tre sembra avere più velocità e ha fatto delle rimonte clamorose in alcune gare.

Anderson ha parzialmente deluso, ci si aspettava molto di più, mentre Musquin ha avuto dalla sua parte molti episodi sfortunati, ma almeno è riuscito a tornare alla vittoria dopo due anni. Il francese a mio avviso non è finito e può dare ancora tanto.

Chiude la top ten Savatgy autore di una discreta stagione in sella alla KTM.

Chi merita una menzione speciale è Sexton. il suo anno da rookie è stato condizionato da un infortunio che gli ha fatto saltare alcune prove, ma tra i debuttanti è quello che ha stupito di più centrando tre podi, sfiorando la vittoria, persa per un doppiato e soprattutto non avendo timori reverenziali nei confronti del compagno di squadra che ha più volte preceduto nel finale di stagione.

Osborne e Cianciarulo, infortunati, li rivedremo a lottare nel Pro Motocross sicuramente.

Nelle due coste ritengo i titoli di Nichols e Cooper meritatissimi. Il primo ha certamente stupito visto che non era considerato tra i sicuri pretendenti alla corona. Il secondo ha beneficiato sicuramente dell’infortunio di Martin. Sono convinto infatti che con Jeremy in pista le cose sarebbero andate diversamente, ma gli assenti hanno sempre torto! Cooper è stato il più forte comunque.

I fratelli Lawrence, Jett e Hunter, sono stati grandiosi. Il primo ha chiuso al terzo posto con tre vittorie e paga sicuramente la caduta a Indy 2. Il secondo ha chiuso addirittura secondo in quella che possiamo considerare la vera stagione del debutto nel Supercross. Honda ha in casa due potenziali campioni dei prossimi anni.

Lo stesso possono dire Yamaha e Kawasaki, rispettivamente con Thrasher, Shimoda e Hammaker. Se son rose fioriranno!

Foto Feld Entertainment

Testo Daniele Sinatra

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