RICORDANDO MCFARLANE

Esattamente 10 anni fa ci lasciava a soli 32 anni per i postumi di una brutta caduta Andrew McFarlane, esponente della scuola australiana di motocross e vice campione del mondo MX2 nel 2005.

Andrew si mette in mostra nel 2000 agli occhi del mondo  quando disputa il round di apertura del mondiale 500 nella sua Austalia. In sella a una Kawasaki 500 due tempi conquista il quarto posto assoluto, impreziosito dal terzo gradino del podio conquistato nella prima manche. Questa prestazione convince Michele Rinaldi ad ingaggiarlo per il mondiale 2001 dove entra in squadra con Everts e Bervoest. L’australiano conquista due podi (il mondiale si corre in manche unica) e finisce il mondiale all’ottavo posto, giungendo secondo nella prova di casa e terzo in Francia. Purtroppo chiude anzitempo la stagione per un infortunio che gli fa saltare le ultime 4 prove del campionato.

A quel punto gli mette gli occhi addosso De Groot che lo porta nel mondiale 250 per sostituire il suo connazionale Chad Reed volato negli Usa. Due anni regolari in cui manca però l’acuto del podio. I tanti piazzamenti gli consentono di chiudere il primo anno all’ottavo posto in campionato e il secondo al sesto.

Nel 2004 viene ingaggiato dal team Yamaha GB e disputa la classe MX2 dove coglie la prima vittoria di un GP e precisamente nel GP d’Italia grazie a una perentoria doppietta (io c’ero). Termina il campionato al settimo posto saltando le ultime prove per infortunio.

Il 2005 è la sua miglior stagione: passa al team di Ilario Ricci e gode del supporto ufficiale Yamaha. I suoi compagni sono Alessio Chiodi e Davide Guarneri. Vince tre Gp (Namur, Teuthscenthal e il GP d’Inghilterra) e contende il mondiale a Cairoli fino alla penultima prova di Lierop.

Nel 2006, da fresco vice campione del mondo,  si trasferisce in USA seguendo la strada di Chad Reed. Disputa tre stagioni complete dal 2006 al 2008 rispettivamente con Yamaha di Troy, Rockstar Energy Suzuki e Motosport Kawasaki. Al debutto nel national coglie subito il podio ad Hangtown. Un altro podio nel corso dell’anno per il settimo posto finale. Quella del debutto sarà la sua migliore stagione in USA, tuttavia tutte e tre le stagioni interra americana sono condizionate da tanti infortuni che non lo fanno rendere al meglio.

Non trovando alcun ingaggio, Sharky ( il suo soprannome) nel 2009 torna a correre in patria, dove con una Yamaha provata agguanta il terzo posto in campionato dietro i piloti Factory.

Nel 2010 passa alla Ktm ufficiale, annunciando al contempo il ritiro a fine stagione per diventare team manager. Purtroppo durante le prove libere del terzo turno di campionato a Broadford cade pesantemente battendo la testa. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei paramedici. Sharky muore praticamente sul colpo lasciando moglie e una figlia.

Foto repertorio

Testo Daniele Sinatra

 

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