OAKLAND SX: SPUNTI E RIFLESSIONI

Siamo giunti alla quinta prova di questo entusiasmante campionato 2018. Le gare sono state divertenti e piene di sorprese e colpi di scena. Ormai dopo 5 prove è possibile fare qualche bilancio e magari potersi spingere un poco più in là con i pronostici.

Protagonista della serata oltre ai piloti la pista: bella tosta e con il passare dei giri sempre più difficile per via dei canali che si sono formati sulle rampe. Praticamente nessun pilota è stato esente da errori nel corso della serata, soprattutto nel main event della 450!

Partiamo dalla 250.

Dopo 3 vittorie, le ultime due di fila, il favorito d’obbligo per il campionato diventa Aron Plessinger. E’ arrivato debilitato dall’influenza eppure nel Main Event è stato ancora una volta sontuoso. Partito oltre i 5 si è bevuto gli avversari, ha salutato la compagnia e si è fatto rivedere solo dopo la bandiera a scacchi, ma solo perchè, a causa dell’influenza, è letteralmente crollato al suolo completamente svuotato di energie. Chapeau Aron! Solidità, velocità, talento. E chi lo ferma?

A 8 punti segue Savatgy. Il pilota Kawasaki chiude alle sue spalle dopo una buona partenza. Al solito qualcosa non va nei primi giri e viene risucchiato e sorpassato da alcuni piloti in rimonta tra cui Plessinger e Hilli. Poi, però, dopo il sorpasso subito da quest’ultimo, qualcosa deve essere scattato nella sua testa, perchè si rimette a macinare giri veloci! Ne esce fuori un duello rusticano tra i due che alla fine vede proprio Joey trionfare, dopo stupendi incroci di linea, block pass e qualche spallata. Ma this is supercross!!

Finalmente torna a podio il campione in carica Hill. Bellissima gara la sua: parte dietro Plessinger oltre i 5, gli si accoda e risale piano piano la classifica fino ad arrivare secondo. Come detto però Savatgy non ci sta e alla fine perde il duello per il secondo posto, ma conquista il primo podio stagionale. Il suo “ritorno” non può far altro che aggiungere una variabile in più a questo campionato, perchè Hill potrebbe di volta in volta sottrarre punti ai vari contendenti.

La classifica però si allunga e di parecchio. McElrath vive una serata da incubo: parte ultimo, cade, rientra pure ai box e alla fine raccoglie un misero 15° posto. Un pò meglio va a Cianciarulo: anche lui cade nel corso del primo giro dopo una partenza a metà gruppo e riparte ultimissimo, ma alla fine mostrando la sua solita velocità chiude 7°. Adam a mio avviso in pista è tra i più veloci, però continua a compiere troppi errori e ciò non gli permette di concretizzare in punti quanto di buono mostra.  Per carità, stavolta la caduta non è stata neanche colpa sua, ma 21 punti di distacco dalla vetta cominciano a diventare incolmabili, salvo sorprese.

Sembrava invece essere la volta buona per Craig che è stato in testa per metà gara. Una volta raggiunto da Plessinger però, vuoi per la pressione, vuoi per una pista decisamente tosta e difficile, ha completamente sbagliato un salto finendo fuori pista, fortunatamente senza danni. Alla fine un 4° posto per lui che gli lascia certamente l’amaro in bocca.

La gara della 450 è stata bellissima e ricca di colpi di scena fino alla bandiera a scacchi.

Mattatore della serata Jason Anderson, il leader del campionato, ma non è stato il solo.

Jason ha dimostrato di essere il più completo in pista in questa fase della stagione: non solo velocità e testa, ma anche cinismo (vedi l’entrata su Musquin). Ancora una volta quello che a mio avviso ha fatto la differenza tra Jason e gli altri piloti è stata la condizione fisica: dopo essere partito decimo ha risalito agevolmente la classifica e, approfittando anche degli errori compiuti dagli altri piloti, a 3/4 di gara ha raggiunto la seconda posizione a circa 3,3 secondi dal fuggitivo Roczen. A quel punto ha approfittato del prevedibile calo di Ken, che ancora non ha tutti i 20 giri nel solo braccio che ha a disposizione, e lo ha raggiunto in soli due giri ( anche se non escludo che Ken in quel frangente abbia commesso qualche sbavatura considerate le condizioni della pista).  Ne è uscito fuori un bellissimo duello, condito da sorpassi e contro sorpassi, nonchè da altrettanti errori, da parte dei due. All’ultimo giro l’ha spuntata Jason, che così allunga in campionato.

Ovviamente mi sarebbe piaciuto vedere Ken trionfare, ma gli manca ancora qualcosa a livello fisico (e ci mancherebbe) per mantenere lo stesso ritmo per tutti i giri del Main Event. Quando è stato raggiunto da Anderson era in fase calante, tuttavia, vuoi per orgoglio, per adrenalina o per la voglia di vincere, ha tirato fuori la grinta necessaria per vendere cara la pelle fino al salto di arrivo. A livello mentale Ken si dimostra una roccia e una gara del genere più che abbatterlo psicologicamente lo rafforza. Ken intanto supera Barcia in classifica generale e si installa al secondo posto in campionato.

Una sorpresa è stato il podio di Blake Bagget, il primo della stagione: ha corso una bellissima gara, sempre nelle posizioni di vertice, ma su una pista martoriata come quella di Oakland la prestazione di uno dei piloti più forti nell’Outdoor non deve stupire più di tanto. Podio meritatissimo.

Mastica un pò amaro Marvin Musquin: oltre al solito tallona d’Achille delle whoops, questa volta ci si mette anche Anderson che lo butta giù senza fare troppi complimenti mentre duellano per il terzo gradino del podio. Rialzatosi ha concluso quarto,  precedendo Barcia che ha rimediato una bruttissima partenza oltre la decima posizione.

Chi esce con le ossa rotte è, invece, Seely, che ha guidato la gara per metà del tempo, ma, come accaduto a Craig in 250, ha commesso un errore in una delle sezioni ritmiche, ponendo così fine ai suoi sogni di gloria. Alla fine ha raccattato un 6° posto che fa classifica.

Penserete che stia dimenticando qualcuno….e invece no. Maglia nera della serata ELI TOMAC!

Ci eravamo lasciati la scorsa settimana paragonando la sua stagione a quella di Bayle del 1990. Ebbene dopo una sola settimana probabilmente mi devo rimangiare tutto. Eli ha fatto la solita “TOMACATA”! Partito nei dieci ha cominciato subito a compiere alcune sbavature nella guida nel tentativo di guadagnare posizioni (vedi il duello con il compagno Grant). Morale: è rimasto intruppato a nel gruppo. E’ quindi arrivato da dietro il rimontante Barcia e Tomac è finito gambe all’aria dopo un block pass subito da Justin (a mio avviso da solo, non ho visto contatti tra i due: semplicemente Tomac stava chiudendo la curva nella parte alta del bob e ha perso l’equilibrio trovandosi Barcia davanti). A quel punto si è spento: ha impiegato le solite “12 ore” per ripartire e poi ha passeggiato in pista sino a concludere 13°. Addirittura facendo peggio di Grant ( alla fine 10°) che era caduto un giro prima e che ha combinato pure un mezzo casino nel rientrare in pista!!! Adesso per Tomac i punti di distacco da Anderson in classifica sono 52: esattamente due gare. Il recupero mi sembra davvero difficile, per non dire impossibile. Tomac non è un pilota così solido da riuscire a correre una intera stagione immune da errori come la classifica di campionato a questo punto  imporrebbe.

Anderson ringrazia……..

 

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