ANAHEIM 2 – TRIPLE CROWN

Spunti e riflessioni dopo Anaheim 2

Prima di parlare di risultati e piloti una doverosa premessa sul debutto della nuova formula.

Mi è piaciuta tantissimo! Di solito, da amante del vintage, sono un muflone riguardo alle novità… insomma sono un tipo da frasi del genere: “ah i formidabili anni 80/90 del motocross“, “i rally (auto) di una volta erano molto meglio, non certo le corse sprint di oggi” oppure “guai a togliere le 4 manches dal mondiale“.

Eppure, vuoi perchè il criterio di assegnazione dei punteggi è uguale a quello del motocross delle nazioni, io mi sono proprio divertito a vedere sei gare e sicuramente la stessa cosa avranno pensato gli spettatori dell’Angel Stadium.

Questa formula, oltre a deliziare gli occhi, porta assolute due certezze: bisogna partire bene, o altrimenti con meno tempo a disposizione non si recupera facilmente ( vedi ad esempio Barcia in 450 o Plessinger in 250,) e, conseguentemente, dà la possibilità a qualche outsider di mettersi in evidenza ( vedi Justin Brayton che è sempre partito tra primi, ha concluso sul podio due finali su tre ed è arrivato quarto nell’assoluta solo per la discriminante della vittoria di Anderson nell’ultima finale. Applausi per lui).

Le finali della 250 Cost Ovest sono state bellissime, in particolare l’ultima con Savatgy e Cianciarulo che si sono contesi l’ultimo Main Event fino al salto di arrivo.

Savatgy non ha sbagliato nulla ieri sera: ha vinto due finali su tre, è sempre partito benissimo ed ha mostrato davvero di essere in grande spolvero. Sicuramente non era il più veloce in assoluto in pista, McElrath e Cianciarulo secondo me erano più veloci, ma ha gestito alla perfezione la serata.

Cianciarulo, dopo la botta pesante rimediata nelle prove, ha fatto un piccolo capolavoro, portando a casa punti pensanti. Nel corso della serata è andato sempre migliorando tanto da giocarsi sino alla fine, e dopo un bel recupero, la vittoria dell’ultimo Main Event con il compagno di squadra. Ha pagato, oltre la botta in prova, anche delle partenze non perfette.

Quest’ultima riflessione vale anche per McElrath. Quando è partito bene ha salutato la compagnia, quando è rimasto intruppato ha recuperato per quanto ha potuto.

Le partenze hanno invece condizionato in toto la gara del leader della classifica Plessinger. E’ sempre partito malissimo e ha corso in rimonta chiudendo solo sesto nella generale. Perde quindi la tabella rossa che va in coabitazione a McElrath e Savatgy.

La calssifica è comunque cortissima: tra i due leader e Cianciarulo, quinto preceduto da Craig, ci sono solo 12 punti di distacco e considerato che ad ogni gara i piloti si rubano punti a vicenda credo proprio che il titolo se lo giocheranno fino all’ultima prova o almeno me lo auguro.

Relativamente alla 450 sono letteralmente impressionato da Anderson.  Fa quello che vuole sulla moto: si infila dappertutto, cambia linee, improvvisa, osa…. in altri termini il pilota Husky mi sta facendo letteralmente impazzire!!Al momento lo vedo una spanna sopra tutti e se continua così saranno dolori.

Piacevoli sorprese della serata, oltre al citato Brayton, sono stati Eli Tomac e Cole Seely.

Il primo e’ tornato in pista dopo le note vicissitudini e ha vinto meritatamente la gara, correndo con la testa quando c’e stato da recuperare una brutta partenza ( gara 1) e accontentandosi quando in pista ha trovato qualcuno più in palla di lui (gara 3). Questo rientro in grande spolvero non può che far bene al campionato, inoltre, a mio avviso, correre ormai senza pressioni giova sicuramente alla fragile psiche del pilota Kawasaki ( per me rimane molto simile a Bradshaw di testa e non mi stancherò mai di dirlo)

Sul secondo non avrei scommesso un euro e invece l’ufficiale Honda ha corso magnificamente, vincendo la prima finale e pagando, ovviamente, la brutta partenza di gara 3 che gli ha precluso la possibilità di vincere l’assoluta.

Iron Ken questa sera ha, invece, convinto poco – brutte partenze e niente recuperi – ma è probabile che Roczen abbia passato la serata a scacciare i fantasmi dell’incidente avvenuto giusto un anno fa.

Musquin ha mollato nel corso della terza finale, ma onestamente ad una sola  settimana dalla lussazione alla spalla è stato eroico e non gli si poteva chiedere di più.

Nonno Reed ha azzeccato solo le partenze!

Alla prossima settimana, Daniele

 

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