JACKY VIMOND: LA MIA SQUADRA NON VOLEVA CHE USASSI IL ROSA

A Maggiora durante il weekend della Fim Vintage MX World Cup abbiamo incontrato Jacky Vimond. Campione del mondo nella classe 250 nel 1986 in sella alla Yamaha, primo francese in assoluto a vincere l’alloro iridato, è famoso per avere corso con il competo JT Racing di colore rosa tanto da essere ricordato da tutti gli appassionati come “la pantera rosa”. Una scelta controcorrente per quel periodo come spiega Jacky nell’intervista. Ci tengo a sottolineare poi che è un mostro di simpatia. Inoltre è stato uno dei pochi a presentarsi con moto e abbigliamento dell’epoca, cogliendo in toto lo spirito della manifestazione.  L’intervista è stata realizzata sabato pomeriggio. Buona lettura.

MXT: Jacky buongiorno, ti stai divertendo? ti piace essere qui?

V: “Si, mi sta piacendo molto. Sono molto felice di essere qui oggi per tanti motivi: il primo è che ci sono tanti grandi campioni presenti e tanti amici, il secondo è il pubblico. Ho visto tanta gente molto appassionata e sono molto sorpreso del fatto che ci sono tanti italiani che si ricordano di me e che mi vengono a salutare, contenti di vedermi. Mi fa molto piacere visto che sicuramente erano tutti tifosi di Rinaldi all’epoca”.

MXT: Qual è secondo te il motivo per cui ad esempio Bolley, che ha vinti due mondiali è quasi dimenticato dalla gente, mentre tu invece sei nel cuore dei tifosi tanto da essere considerato tra i piloti che hanno fatto la storia del motocross.

V: “Penso che principalmente sia dovuto al mio completo da gara. Io sono per i tifosi “la pantera rosa”. Poi penso che sia dovuto anche al periodo in cui ho corso, in cui c’era più passione da parte della gente che aveva anche la possibilità di avvicinarci con molto facilità, diversamente da oggi dove i piloti nel paddock sono più distanti”.

MXT: Ovviamente ci devi raccontare qualcosa sulla scelta del tuo abbigliamento da gara con quel particolare colore.

V: “L’ha creato boss della JT Racing. Pensava che fosse un’idea buona, originale, che rompesse gli schemi. Io ho detto subito di si quando me lo ha proposto. Mi sentivo pronto per indossare un completo rosa e quando sono arrivato in Francia e mi sono presentato alla squadra, spiegando che avrei indossato quel completo, è successo il finimondo! Il mio team disse che non era possibile, che non si poteva fare e che al massimo lo avrei potuto usare in Francia, nel campionato nazionale, ma non certo nel mondiale. Per loro non era serio indossare un completo di quel colore. Io risposi che era impossibile ormai cambiare perchè avevo firmato un contratto e da lì è iniziata la leggenda. A volte dalle cose più strane e originali nascono cose meravigliose”.

MXT: Oggettivamente ti faccio i miei complimenti anche perchè oggi sei stato l’unico a scendere in pista con la moto e il completo originali del 1986.

V: “Oggi è una festa ed è possibile per me far vedere alle gente come correvo all’epoca. Anche la velocità è ancora quella dell’86, sono rimasto fermo(ride). Ho preferito fare così, cioè usare la mia moto e il mio abbigliamento dell’epoca, per dare la possibilità alla gente di ricordare la pantera rosa. Anche per chi magari non ha vissuto quel periodo. Per me lo spirito della manifestazione è questo. Bravo Cairoli che ha scelto di girare con una KTM 2 tempi. Non so di che anno sia, ma è bella. Se vuoi vedere le moto moderne devi andare al mondiale, ma in una manifestazione come quella di oggi credo sia più bello usare le moto del tempo”.

MXT: Ma tu giri ancora regolarmente in moto?

V: “No, non giro mai. Ho smesso da qualche anno, credo 5″. 

MXT: E prima di Maggiora non hai girato?

V: “No. Ho solo preso la moto ed ho fatto 2 giri nel giardino di casa per controllare che tutto fosse in ordine e poi basta. Infatti giro ma non faccio i tutti i salti, non mi sono sentito di farli dopo tutto questo tempo. Sarebbe facile, la moto li può fare tranquillamente, sono io che non voglio farli, proprio non me la sento dopo tutti questi anni”. 

MXT: La moto che stai usando è proprio quella del mondiale?

V: “Si è lei. Proprio quella che usavo, quella ufficiale. Derivata sempre dal prodotto di serie, ma che di serie, a parte i parafanghi, ha poco. Anche se non è un prototipo come quella ad esempio che usò La Porte che fu l’ultima veramente full factory”.

MXT: Già l’anno prima ci eri andato molto vicino al titolo. Ma vinse Kinigadner che doveva essere presente anche qui.

V: “Mi ha battuto due volte. Devo dire che la prima volta ci stava, è stato giusto che vinse lui. Ma nel 1985, no. Mi brucia parecchio quella sconfitta, credo che lo meritassi di più io!”

MXT: un’ultima domanda. Ci parli della Yamaha YZM con il telaio in alluminio che hai usato nella classe 500?

V: “Bella moto, molto avanti per quei tempi. Aveva solo un difetto: c’era troppo peso sull’avantreno e quindi era un pò difficile da guidare perchè perdeva in maneggevolezza, ma aveva un motore fantastico, tanto da non sembrare neanche una 500. Era talmente dolce nell’erogazione che a volte usavo anche la frizione, cosa impensabile visto che si trattava appunto di una 500”. 

MXT: Grazie mille, è stato un vero piacere parlarti.

V: Anche per me, grazie.

Foto e intervista Daniele Sinatra

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