VINTAGE GLORIES: MONDIAL CROSS 125 1986

Durante l’intervista realizzata all’ing. Witteveen  ad Arco di Trento, Jan ci ha confidato della grande soddisfazione che provava nel vedere nel  1986 le “sue” tre Cagiva” (di Strijbos, Vehkonen e Contini) sempre in testa alla partenza di ogni GP. Un dominio pertanto schiacciante quello della casa varesina quell’anno.

Saliamo sulla macchina del tempo  (va bene anche la DeLorean di Ritorno al Futuro)  e torniamo indietro a quel 1986, l’anno in cui in Italia Cossiga è il presidente della Repubblica, esplodono lo Space Shuttle Challenger e la centrale nucleare di Chernobyl, Frank Sinatra torna a esibirsi in Italia, mentre i Queen si esibiscono a Budapest, primo gruppo occidentale a suonare in uno stato comunista. Al cinema si diventa tutti aviatori con Top Gun, ci si diverte con Mister Crocodile Dundee e Stand by me. A Sanremo vince Ramazzotti, ma è Arbore a fare furore con il clarinetto. Ci lasciano Adolfo Celi e Elio De Angelis, ma vengono al mondo Nadal e la Cagnotto. La Juve vince l’ennesimo scudetto, l’Argentina i mondiali di calcio e Cadalora il suo primo mondiale in sella alla Garelli 125.

Nel motocross la pantera rosa Vimond si aggiudica il mondiale 250, mentre Thorpe vince quello della 500 dopo un grande duello con i compagni di marca Malherbe e Geboers.

Nel mondiale 125, il campione in carica è Pekka Vehkonen che ha regalato alla casa italiana il primo titolo mondiale e al quale viene affiancato, oltre al riconfermato Massimo Contini che corre con i colori Giunta, il giovane talento olandese Dave Strijbos, che l’anno precedente su una Honda ha proprio conteso a Vehkonen il titolo fino all’ultima prova. La direzione tecnica del team è affidata all’Ing. Jan Witteveen che guida il reparto corse della casa varesina dal 1983.

La moto campione in carica deriva sempre dalla 125 “P” del 1984, dove P sta per piccolo proprio per indicare il nuovo motore  più compatto rispetto al modello 1983, e dunque dotato di valvola allo scarico e ammissione regolata da un pacco lamellare. Il cambio è a sei marce. Rispetto al modello 1985 campione del mondo il motore ha perso qualche CV, ma è stato reso molto più gestibile ed è aumentata la coppia, inoltre la moto è dotata di carburatori provvisti di power-jet.  Per quanto riguarda le sospensioni, ogni pilota utilizza materiale diverso: Vehkonen utilizza le Ohlins, Strijbos le White Power, mentre contini le Marzocchi, a dimostrazione di quanto fosse preparata la squadra sotto la guida del mago olandese.

Il mondiale comincia bene per la squadra italiana subito vincente nel’inferno di fango di Castelnau de Levis con il campione in carica Vehkonen che realizza una doppietta, mentre a Strijbos va tutto storto: l’olandese è costretto due volte al ritiro perchè gli scende la catena! Contini ottiene due piazzamenti, mentre Van De Berk chiude con un ritiro e un settimo posto.

L’olandese si rifà la prova seguente a Mill: gioca in casa sulla sabbia e si porta a casa una doppia vittoria seguito in entrambe le manche da Van De Berk e da Vehkonen. Contini sulla sabbia affonda e non prende punti.

L’italiano però si riscatta la prova successiva. Siamo in Italia a Grattozzolina. Massimo annusa l’aria di casa e si scatena: altra doppietta per la Cagiva che precede due volte Strijbos. Piazzati Vehkonen e Van de Berk.

Tre vittorie, tre doppiette per la casa varesina nelle prime tre prove del campionato. L’egemonia italiana viene però interrotta da Van De Berk, che si rivela essere una vera spina nel fianco per il dream team rosso. Nella quarta prova disputata a Genk in Belgo  l’olandese della Yamaha vince la prima manche ed è molto sfortunato nella seconda dove, a causa di una foratura, è costretto a retrocedere dal primo al settimo posto. Ovviamente è un pilota Cagiva a vincere la manche: Strijbos che si porta anche al comando del campionato.

Tuttavia l’olandese si presenta in Spagna, per la prova successiva, con un problema alla spalla rimediato durante una prova del campionato olandese. Dave chiude la prima manche solo al settimo posto a causa di un’altra caduta. Nella seconda manche l’olandese domina, ma cade nuovamente a pochi metri dal traguardo, danneggiando la marmitta. Viene aiutato da alcuni spettatori per ripartire e finisce la gara all’ottavo posto. Al termine del GP Strijbos sarà squalificato per l’aiuto ricevuto, ma i punti gli saranno restituiti a seguito di un ricorso da parte della Cagiva alcuni mesi dopo. Il Gp va a Van de Berk che fa pari e patta con il campione in carica Vehkonen, con Contini due volte secondo.

La gara seguente si disputa in Cecoslovacchia e Strijbos e Contini, quest’ultimo sempre più a suo agio nelle posizioni di vertice si dividono le vittorie, con l’italiano che si aggiudica il GP in virtù della vittoria nella seconda manche. Al termine del Gp la classifica è cortissima: Strijbos guida il campionato con 158 punti, seguito da Vehkonen a 156, Contini a 152 e Van de Berk a 148. Tre Cagiva al comando del campionato.

In Irlanda il GP seguente torna alla vittoria di manche Vehkonen, che però non guadagna punti in classifica su Strijbos sempre piazzato, mentre Contini è vittima di uno zero nella prima manche a causa di una botta al ginocchio. L’altra manche va al finlandese Kuoki su Yamaha.

L’ottava prova segna una svolta nel mondiale. Vehkonen cade in prova, si infortuna ed è costretto a dare forfait. Contini, sempre acciaccato, invece non va al di là di un ritiro e un undicesimo posto. I due alfieri Cagiva perdono il treno per il mondiale, al contrario di Van de Berk che realizza una doppietta e si pone come unico antagonista per Strijbos nella lotta al titolo.

La gara seguente in Germania vede Contini realizzare una bellissima doppietta. Strijbos allunga in campionato approfittando dello zero di Van De berk nella seconda manche, che vede tra i protagonisti anche un giovanissimo Alex Puzar che chiude secondo dietro a Contini. Vehkonen con la clavicola in disordine, fa quello che può.

Van de Berk però non molla e la prova seguente realizza ancora una doppietta, con Strijbos che però controlla chiudendo due volte secondo alle spalle dl pilota Yamaha.

Come accaduto nel 1985 le sorti del campionato del mondo si decidono nella doppia trasferta sudamericana. E così come l’anno precedente a fare la differenza sarà il carburante. Nel 1985 infatti grazie a una furbizia di Carlo Pernat, team manager Cagiva all’epoca, la casa italiana era riuscita a far recapitare in pista del carburante proveniente dall’Europa, mentre al contrario i fusti delle altre squadre rimasero bloccati alla dogana. Lo stesso episodio accadde anche nel 1986 con Strijbos che a Salta in Argentina realizza una doppietta con Van de Berk che riesce a concludere a podio nonostante una moto che va a singhiozzo per la scarsa qualità del carburante locale a cui è stato costretto ad affidarsi.

Alla vigilia dell’ultima prova in Brasile, sull’inedito circuito di Campos De Jordao, Stribos si presenta con un margine rassicurante di 27 punti su Van de Berk. L’olandese si laurea campione del mondo già al termine della prima manche, giungendo secondo dietro l’americano Dymond, schierato dalla Honda USA, in quanto Van de Berk è costretto al ritiro. Stesso copione nella seconda manche. Due volte terzo giunge lo statunitense Rodney Smith, anche lui in sella a una moto varesina.

La classifica finale vede quindi la Cagiva campione del mondo con Dave Strijbos e altre due moto nei primi quattro posti del mondiale: Contini chiude il mondiale al terzo posto a pari punti con Vehkonen, grazie al maggior numero di manches vinte rispetto al finlandese: 5 contro 4. La casa varesina conquista 8 vittorie su 12 Gp e complessivamente 15 manches. Un dominio assoluto.

Nelle foto Contini, il team Cagiva in Brasile, Strikbos in Brasile, Van De Berk, Vehkonen.

Testo Daniele Sinatra

 

 

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