SUPERCROSS 2018: SABATO SI PARTE!

Supercross 2018: spunti e riflessioni
Questo sabato la gara ad Anaheim darà il via alla stagione 2018 del Motocross. Si parte con i campionati indoor che, come consuetudine, risvegliano dal torpore invernale tutti gli appassionati.
La domanda sorge spontanea? Chi succederà nell’albo d’oro a Ryan Dungey, ritiratosi dalle competizioni?
La risposta più logica e scontata, tenuto conto anche di quanto fatto lo scorso campionato, sarebbe Eli Tomac.
Il forte pilota della Kawasaki lo scorso anno ha vinto più gare di tutti, tuttavia, a causa di alcuni errori clamorosi e un avvio in sordina, non è riuscito a conquistare il campionato sebbene con le sue 9 vittorie abbia dimostrato di essere il pilota più veloce in pista. Ma la velocità da sola non basta, soprattutto quando il tuo avversario diretto è il campione in carica Dungey, che ha fatto della consistenza e della regolarità il suo punto di forza.
Tomac ricorda un poco il Damon Bradshaw del 92 che fu capace di vincere più gare di tutti, ma di perdere il titolo all’ultima gara a favore di Stanton. L’epilogo del campionato a Las Vegas ha mostrato una certa fragilità di Tomac nel momento topico della stagione (sorvoliamo sulle scorrettezze ai danni di Dungey). La successiva vittoria del National gli ha restituito certamente vigore, pertanto vedremo se una maggiore consapevolezza nei suoi mezzi gli consentirà di aggiudicarsi il titolo più ambito.
In casa KTM, dopo il ritiro di Dungey, i galloni del capitano sono passati a Marvin Musquin (non ce ne voglia Tickle). Il francese è cresciuto tanto lo scorso campionato, ha conquistato le sue prime vittorie, ha chiuso il campionato al terzo posto e sembra ormai maturo per cercare il colpo grosso. Ha dominato la stagione invernale, aggiudicandosi prima il milione di dollari della Monster Energy Cup e poi le classiche europee, mostrando una tecnica ed una velocità invidiabili.
Dovrebbe essere annoverato tra i favoriti anche Roczen, ma il tedesco in realtà rappresenta la vera incognita di questo campionato. Ken rientra dopo il gravissimo infortunio al braccio che lo ha costretto a saltare praticamente tutta la stagione 2017 e a subire 11 interventi chirurgici. Al nostro Pietro ha dichiarato di non essere al 100% e di non avere mobilità al polso, ma di essere pronto a vincere. Lo spirito battagliero non gli difetta, ma sulla carta è difficile immaginare che possa tornare da subito ai suoi vecchi livelli.
Ci aspettiamo buone gare dai vari “outsider”, cioè piloti che possono cercare il singolo colpaccio, ma che non sono considerati tra i favoriti. Ci riferiamo principalmente a Anderson e Webb. Entrambi provengono da infortuni patiti sul finire della stagione scorsa, ma si presentano al via bellicosi. Anderson deve imparare a essere più costante. Webb, dopo un debutto così così, è chiamato a dimostrare il suo valore in sella alla 450: il talento non gli manca.
Seely è un buon passista, Bagget è forse più pilota da National.
Ultima menzione per Chad Reed. Il nonno australiano non ha trovato un manubrio buono e ha deciso ancora una volta di provarci da solo. Questa volta in sella a una Husqvarna. Non abbiamo idea di cosa possa combinare. Tutte le volte che è stato dato per finito, ha risposto in pista con risultati clamorosi. Stavolta è difficile credere possa stupire ancora. L’età avanza e non si è praticamente allenato per via dell’infortunio alla caviglia nelle heat della Red Bull Straight Rhythm. Staremo a vedere…. mai dire mai!!!

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