MXGP: IL PUNTO A META’ CAMPIONATO

Quella corsa domenica in Francia è stata la decima prova delle venti previste per il mondiale MX 2018. Siamo quindi al giro di boa ed è tempo di bilanci, spunti, riflessioni.

Nella MXGP stiamo assistendo a un monologo di Jeffrey Herlings che sino ad ora ha vinto otto delle dieci gare sin qui disputate, aggiudicandosi la bellezza di sedici manches su venti. Numeri che da soli fanno impressione, ma la vera grandezza di Herlings al momento sta nel ritmo gara e soprattutto nella sua velocità, oltre che nella condizione fisica. Già alla fine dello scorso campionato Herlings aveva dimostrato che sarebbe stato il più serio pretendente al titolo e principale avversario di Cairoli, ma nessuno si sarebbe aspettato un dominio così netto. Nessuno tranne lui, che scende in pista quasi con la consapevolezza di essere al momento inarrestabile. Questo però potrebbe costituire allo stesso tempo il suo limite, soprattutto se andiamo ad analizzare la carriera del pilota Ktm: non è lo stesso Herlings infatti ad avere perso due campionati del mondo nella MX2 per infortuni patiti quando aveva più di 100 punti di vantaggio sul più immediato inseguitore? Ovviamente nessuno si augura qualcosa del genere, anche perchè, dopo i tre titoli in MX2 e una eccellente stagione da debuttante nella MXGP, Herlings sembra essere più maturo e ancora più consapevole dei suoi limiti, anche se in gara a volte continua a tirare certi jolly da paura, pure quando non è strettamente necessario. La sua gestione delle gare ricorda quella di Cairoli al tempo delle manches di 40 minuti più due giri ( quando davvero la condizione fisica faceva la differenza): Herlings se non parte in testa (quasi mai visto che la maggior parte degli Holeshot se li aggiudica Cairoli) lascia sfogare gli avversari ( o sarebbe meglio dire solo Cairoli) per poi sorpassare nei minuti finali e involarsi dal solo al traguardo. Se parte in testa, invece, difficilmente trova qualcuno in grado di ostacolarlo.

C’è un uomo però che non vuole arrendersi a questa supremazia: stiamo parlando ovviamente di Tony Cairoli. Il nove volte campione del mondo è stato sinora l’unico pilota capace di tenere testa allo scatenato Olandese. Il siciliano le sta provando tutte e certamente non ha nulla da rimproverarsi. Anche perchè a conti fatti se non ci fosse in pista l’olandese in questo momento già si parlerebbe di decimo titolo. Antonio è consapevole che non può, al momento, competere con Herlings sul piano della velocità pura; pertanto l’unica tattica possibile è quella di partire in testa e provare a scappare. Ad inizio stagione ha funzionato, poi qualcosa si è inceppato. Anzi abbiamo visto Antonio commettere diverse sbavature nel corso delle gare nel tentativo di arginare il ritorno di Herlings, ma quando si tira sino alla morte l’errore è sempre dietro l’angolo. La prossima prova si corre in Italia ad Ottobiano: pista che evoca dolci ricordi per il siciliano. Lo scorso anno infatti Cairoli con due manches superbe annichilì letteralmente l’olandese, che arrivò stremato al traguardo. Chissà magari la riscossa potrebbe cominciare proprio domenica. Con ancora dieci gare da disputare tutto può ancora succedere. Forza Antonio!!

Dopo il duo KTM, il vuoto!!! Troppo duro?? Forse! Ma il duo KTM sta facendo davvero un altro sport.

Desalle è stato l’unico in grado di spezzare questa egemonia arancione, aggiudicandosi il GP di Russia. Febvre, tra cadute e infortuni vari, mostra a sprazzi lampi di classe e velocità, mentre Gajser, dopo l’infortunio subito a Mantova nella fase prestagionale, sta migliorando gara dopo gara. Paulin pecca di costanza e sta deludendo un pò. Tutti signor piloti validissimi e di talento, ma che non riescono a inserirsi nella lotta per la vittoria. Grave.

Buono invece il debutto nella classe maggiore per Jeremy Seewer che senza timori reverenziali si sta facendo largo.

Per quanto riguarda gli italiani certamente positiva la stagione di Lupino, che nelle ultime gare si è affacciato sempre più spesso nella top ten. Positivo anche il debutto di Monticelli: nell’intervista di Arco ci aveva confidato che gli sarebbe piaciuto concludere le gare nei quindici e magari anche nella top ten. Bè entrambi gli obiettivi sono stati già centrati. E non è poco.

Anche nella MX2 si assiste a un monologo arancione con il campione in carica Jonass che guida la classifica inseguito dal compagno di marca, gestito da De carli, Prado. Il primo dopo un inizio scoppiettante ha subito il ritorno di Prado che ripresosi dall’infortunio pre campionato è letteralmente esploso. La classifica sorride al lettone campione in carica che sinora ha vinto ben 11 manches contro le sei dell’avversario, ma che ha anche compiuto qualche errore di troppo. A differenza della MXGP il margine di punti è veramente ridotto (16 punti) e non sembra difficile pronosticare che il titolo sarà assegnato all’ultima prova.

Certamente promosso Olsen, in lotta per il campionato sino alla vittoria nel GP di Lettonia. Purtroppo dopo la citata vittoria il danese è incappato in due prove davvero sfortunate ( centrato in Germania e vittima di due rotture meccaniche in Inghilterra) che di fatto lo hanno estromesso , non certo per demeriti propri, dalla lotta per il campionato. Il compagno di squadra Covington, paga invece la solita incostanza. Troppe gare incolori per lui.

Stanno venendo su bene Watson, Vlaanderen e Geerts che si affacciano sempre più spesso nelle zone da podio, così come Beaton fermato purtroppo da un infortunio che lo terrà lontano dalle gare sino all’anno prossimo.

Per quanto riguarda gli italiani, il miglior ovviamente è Cervellin, che nonostante due gare saltate per infortunio è nella top ten del campionato. Ha centrato il primo podio mondiale in Russia e per non farsi mancare nulla ha pure cambiato team, passando dalla Honda del team Martin alla Yamaha del team SM Action a partire dal GP di Inghilterra. Adesso bisogna aspettare solo che migliori il feeling con la nuova moto per sperare in un ulteriore salto di qualità. La velocità e il talento non mancano.

Bernardini ha colto al momento dei risultati al di sotto delle sue reali possibilità. Sinora solo tre piazzamenti nella top ten e qualche ritiro di troppo. Non dimentichiamo ovviamente che Samuele ha cominciato a corto di preparazione la stagione per via dell’infortunio dello scorso anno, ma sicuramente può e deve fare di più in questa sua ultima stagione nella classe cadetta.

Un altro giovane che sta venendo su bene è Furlotti che dal Gp del Trentino in poi ha centrato la zona punti con assiduità e che proprio nell’ultima gara in Francia ha colto il miglior risultato stagionale.

Da rivedere invece Morgan Lesiardo. Il campione europeo in carica causa qualche infortunio e la pressione che si mette addosso ( rileggete l’intervista che abbiamo fatto ad Arco) ha raccolto davvero poco, centrando poche volte la zona punti. Noi siamo convinti che abbia le capacità per fare molto di più. Lo aspettiamo più pimpante nel prosieguo della stagione. Ce lo auguriamo soprattutto per lui. Il suo talento non deve andare perduto!

Testo e foto Daniele Sinatra

 

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