CI HA LASCIATI IVANO BEGGIO

Questa notte, all’età di 73 anni, a causa di una lunga malattia con la quale combatteva da tempo ci ha lasciati Ivano Beggio, patron storico dell’Aprilia, azienda ereditata dal padre e che deve il nome alla passione di quest’ultimo per la Lancia Aprilia.

Ricordato soprattutto per i titoli mondiali vinti nel motomondiale e per avere scoperto talenti come Rossi, Biaggi, Melnadri, Gramigni, Poggiali, solo per citarne alcuni, in pochi probabilmente ricordano che gli esordi agonistici del marchio di Noale sono stati invece nel fuoristrada. Il giovane Ivano, infatti, era un grande appassionato di motocross e il suo sogno era quello di diventare campione del mondo della specialità.

Una volta consolidata l’azienda del padre, con il passaggio della produzione dalle biciclette ai ciclomotori, il giovane Beggio pensò subito all’attività agonistica come veicolo promozionale per i prodotti di serie e il debutto delle moto da gara marchiate Aprilia avvenne nella gare di regolarità e nel motocross, la sua passione giovanile. La prima partecipazione al mondiale motocross avviene nella metà degli anni 70 ma è con l’ingaggio di Alborghetti, uno di piloti più forti, che arrivano i primi punti mondiali nel 1976 in 125 e la conquista dei primi campionati italiani nel 1977 nella classi 125 e 250. Dopo il passaggio di Alborghetti alla KTM, Beggio ingaggia il giovanissimo Corrado Maddi che nel 1980 conquista il campionato italiano nella classe 500 (con una moto che come racconta Beggio nel suo profilo social aveva un po’ troppi pezzi presi dalle Yamaha) e l’anno successivo nella 250. Con il passaggio di Maddii alla Gilera si punta nuovamente sui giovani, tra i quali il compianto Fabrizio Pirovano e Michele Fanton, che a soli 17 anni nel 1984 termina 10° nel mondiale 125, oltre che su una vecchia volpe come Toroau Suzuki, primo giapponese a correre per una marca europea.

Nel 1985 Aprilia sbarca nel motomondiale e quindi  viene meno la partecipazione al campionato mondiale motocross, ma l’impegno nel fuoristrada non viene del tutto abbandonato dalla casa dal momento che a partire dallo stesso anno Aprilia decide di impegnarsi nel trial, sfiorando il mondiale con Bosis già nel 1987 e facendolo suo nel 1992 con Tommi Ahvala con la Climber, la prima moto da trial raffreddata ad acqua che aveva debuttato nel 1990. Quello anzi fu il primo alloro iridato per la casa veneta, che bissò un paio di settimane più tardi con Gramigni, che vinse il motomondiale classe 125, il primo di una lunga serie. Inoltre la casa si impegnò anche nell’enduro, con il modello RX, sfiorando il titolo nel triennio 91/93 con Stefano Passeri.

Ultimamente aveva aperto una pagina su FB dove deliziava i suoi ammiratori con diversi aneddoti. Vi consiglio di visitarla.

Ci lascia un grande uomo, innamorato della moto come pochi e amatissimo dalle sue maestranze e dai suoi piloti.

Grazie di tutto Ivano e buon viaggio.

Foto Credit : profili Fb Ivano Beggio e Michele Fanton

 

 

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