SX ARLINGTON : SPUNTI E RIFLESSIONI

Campionato già finito?

Il campionato Supercross continua a riservare sorprese, ma in negativo anche questa volta. Dopo Roczen un altro protagonista è costretto a lasciare la compagnia per infortunio: Justin Barcia, sin qui autore di una stagione strepitosa considerato che sino a novembre non aveva trovato un manubrio. Purtroppo durante la Heat di qualifica Barcia è arrivato lungo in un doppio salto che precedeva il triplo, mancando quindi lo slancio per affrontarlo.  Saltando più corto è  stato colpito al braccio da Bowers  e la sua serata è terminata in infermeria. Tramite il suo profilo social ha comunicato di essersi procurato una frattura scomposta a un dito della mano e che domani sarà sottoposto a un intervento chirurgico per ridurla. Ovviamente non si sa nulla sui tempi di recupero. Oltre a Barcia, si è infortunato anche Grant. Il pilota Kawasaki è caduto durante le prove e sembra si sia rotto una gamba.

A questo punto il campionato è saldamente nelle mani di Anderson. Può perderlo solo lui considerato che tutti i suoi principali avversari si sono auto eliminati e i diretti inseguitori, non me ne vogliano Seely e Baggett, non mi sembrano alla sua altezza.

La gara della 450 è stata uccisa da Tomac. L’alfiere Kawasaki quando è in serata diventa irresistibile. Partenza in testa e corsa solitaria sino alla bandiera a scacchi, senza che nessuno dei suoi avversari sia riuscito a vederlo se non dopo la bandiera a scacchi. Terza vittoria stagionale in 7 gare, ma ancora 70 punti di distacco da Anderson. Purtroppo troppi e incolmabili considerato che dovrebbe vincere tutte le restanti dieci prove e recuperare una media di 7 punti a gara su Anderson. Fantascienza. Le tre gare buttate al vento si pagano in un campionato tirato come quello Sx. Comunque nel bene o nel male Tomac ci stupisce sempre.

Forse qualche possibilità potrebbe ancora averla Musquin, 2° ad Arlington. In classifica è risalito al 4° posto a 41 punti da Anderson. Sta pian piano recuperando dalla botta alla spalla rimediata, ma ancora non è tornato ai livelli di Anaheim 1 e delle gare prestagionali. Servirebbero un filotto di vittorie e un passo falso di Anderson per ravvivare la stagione e sperare in un campionato combattutto sino alla fine. Ma francamente Anderson è al momento una spanna sopra tutti. In gara in effetti un errore lo ha commesso subito, cadendo nel tentativo di non fare scappare Tomac, ma non ha perso la testa e al solito, da metà gara in poi, ha recuperato bene, finendo 4°. Il titolo si vince con la testa, gestendo bene le gare (Cairoli docet) e francamente Jason riesce a raddrizzare sempre le serate storte, anche in virtù dell’ampio margine di punti sugli inseguitori che gli permette di valutare bene ogni situazione. I campionati si vincono anche così.

Menzione speciale per Baggett al terzo podio consecutivo. Chi l’avrebbe mai detto?? Guida bene ed è cresciuto tantissimo.

LA 250 è cominciata col botto. Quello alla prima curva che ha eliminato subito alcuni dei favoriti: Davalos, Smith, Martin e Ferrandis. Davalos è stato addirittura costretto al ritiro ed è un peccato perchè in prova era stato il più veloce. La vittoria è andata al campione in carica Osborne che ha pure rimediato una piccola caduta in curva a inizio gara, ma ha rimontato con autorità, superando Hampshire, fino a quel momento leader della gara, a 3/4 del tempo regolamentare.

Alle sue spalle ha concluso Nichols, ufficiale Yamaha, autore di una prova solida che ha preceduto Jimmy Decotis al primo podio della sua carriera. Il passaggio al team factory Suzuki Autotrader deve avere giovato al buon Jimmy, perchè ha guidato davvero bene. Che passi da gigante rispetto a quando l’ho visto nel mondiale 2013 sostituire l’infortunato Tonus nel team Kawasaki, senza cavare un ragno dal buco. Buon per lui.

Quarto ha concluso Hampshire che paga una caduta sulle whoops dopo avere subito il sorpasso da parte di Osborne. A quel punto è stato superato da Nichols e Decotis ed ha perso il podio. Peccato.

Martin e Smith, dopo essere stati coinvolti nella caduta alla prima curva, hanno terminato la gara 5° e 6° . All’ultimo giro si sono pure toccati e sono caduti, ma Martin è stato più lesto a rialzare la moto. 7° ha chiuso Forkner, anche lui rimontante dalle retrovie, dopo una caduta al primo giro.

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